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LEGRANDTOUR /5 MESSINA, ARRIVIAMO (parte due)

Seconda parte del nostro tour nel messinese: andiamo alla scoperta del set del Padrino di Francis Ford Coppola e di alcune stranezze di Castelmola, uno dei borghi più belli d’Italia per poi concludere nell’oasi di pace di una chiesetta scavata nella roccia.

Ci eravamo lasciati a Messina, ma è il momento di ripartire e la Levante scalpita. La conduciamo dunque prima a Taormina dove saliamo godendoci la meravigliosa strada piena di tornanti. Ha ragione chi ha scritto che l’inferno degli automobilisti sono le strade dritte e lunghe, perchè il divertimento puro che ci regala la Maserati dei SUV è unico. Il panorama circostante fa il resto regalandoci una esperienza straordinaria.

A Taormina, piccolo gioiello incastonato nella roccia ci godiamo il centro pedonale, ma soprattuto il teatro greco, ancora oggi in uso. Basta guardare lo spettacolo alle spalle, con l’Etna sullo sfondo e il mare a sinistra per capire perchè sia scelto da artisti stranieri e italiani, manifestazioni, eventi di caratura internazionale. I grandi yacht che incrociano nella rada sottostante e gli esclusivi alberghi non fanno altro che sottolineare questo concetto.

Con ancora in mente queste riflessioni e lo spettacolo meraviglioso negli occhi ci spostiamo a Castelmola, piccolo centro sopra Taormina, eletto uno dei borghi più belli d’italia. La strada, permetteteci di dire che è la gioia di qualsiasi appassionato. Curve strette, asfalto in ottime condizioni, tornanti infiniti, sembra un luna park. Persino nei punti più stretti, dove bisogna stare attenti ad incrociare altre autovetture (o autobus!) è meraviglioso confrontarsi con la Levante: assistenza al parcheggio, telecamere e una maneggevolezza fuori dal comune rendono l’esperienza divertente come già avevamo provato ad Erice.

Qui oltre ad esplorare i vicoli meravigliosi e strettissimi, che all’improvviso si aprono su piazzette e slarghi con viste meravigliose, ci dirigiamo al bar Turrisi, famoso per la collezione infinita di falli. Qui tutto è fallocentrico: dai rubinetti dei bagni, alle decorazioni delle pareti, dalle sculture ai posacenere. C’è da rimanere ammirati dalla fantasia dell’uomo che riesce a costruire intorno a questo simbolo ancestrale sculture e caricature sempre diverse tra loro e da manuale sociologico.

Ma noi vi consigliamo di non fermarvi solo al divertente e antropologico aspetto esteriore, ma di assaggiare e portare con voi l’ottimo vino alle mandorle tipico del bar. Da servire freddissimo è perfetto come vino da meditazione o come vino da dessert, noi lo abbiamo provato e garantiamo.

Terminata la visita a Castelmola riscendiamo verso Taormina, ma prima ci fermiamo presso la chiesa della Madonna della Rocca. Chiesetta particolarmente suggestiva, è in parte scavata nella roccia delle colline che sovrastano Taormina e dedicata anche alla memoria dei marinai caduti in mare. Si raggiunge non solo in auto ma anche, se ne avete il coraggio, con due chilometri circa di scalini e stradine in salita. È un posto davvero ricco di pace e spiritualità: se decidete di passare, anche se non siete credenti, la pausa meditativa merita.

Terminata la visita, giriamo nello stretto parcheggio e ripartiamo, questa volta alla meta di una location hollywoodiana: Savoca. È qui (e a Forza D’agro e Fiumefreddo) infatti, che sono state girate le scene ambientate in Sicilia de “Il padrino” di Francis Ford Coppola. L’evento ha segnato cosi tanto la vita del piccolo paese che i numerosi turisti stranieri trovano ancora oggi il “Bar Vitelli”, realmente funzionante, creato da Coppola appositamente per il film. Visitato per la prima volta trenta anni fa, ad oggi non è cambiato molto se non la gestione: la granita di limone è ancora buona come la ricordiamo e il posto brulica di turisti di ogni nazione.

Non mancano poi altre location, come la chiesa dove si sposano Michael e Apollonia, che corrisponde a S. Nicolò all’esterno (gli interni sono girati a Forza d’Agrò), e un piccolo museo dedicato all’evento con oggetti di scena del 1971. L’atmosfera che si respira è quella autentica di un borgo sereno e ancorato alle tradizioni. La Levante che ci ha portato fin qui, è anche macchina del tempo, potremmo dire.

Ultima località visitata è Fiumefreddo di Sicilia, dove proviamo a vedere Villa degli Schiavi, anche questa location del film. Purtroppo la villa non è più visitabile poiché proprietà privata. Non ci resta quindi che goderci la strada e il confort della Levante, che ci riporterà a Ragusa, dove per la prossima tappa a fare compagnia al grande SUV ci sarà la splendida GrandCabrio con i suoi indomabili 460cv.

Ringraziamenti – Come sempre sono molti i ringraziamenti che un lavoro di questo genere deve fare, perchè senza persone speciali, nulla è mai possibile. Grazie quindi ai Carabinieri di Messina che ci hanno aiutato ad individuare il monumento ai caduti russi, al gestore della bottega “Salumeria Gustosa” per l’ottimo panino, ai gestori del bar Turrisi per caffè e chiacchiere, ai gestori del bar Vitelli e ai ragazzi della pro loco Savoca per indicazioni e aiuti, e infine a voi lettori per i molti suggerimenti e segnalazioni.